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Il PD: «Nuovi italiani in Parlamento? Rispecchiano l’Italia reale»

Il PD: "Nuovi italiani in Parlamento? Rispecchiano l’Italia reale"

Presentate le candidature di Khalid Chaouki, Cecile Kyenge, Nona Evghenie e Fernando Biague. Turco: “Riforme della cittadinanza e dell’immigrazione nei primi 100 giorni di legislatura”

 

 

 

 

Roma, 22 gennaio 2013 – «Un messaggio fortissimo di integrazione di cui siamo orgogliosi». Enrico Letta, vicesegretario del Partito Democratico, ha presentato il 22 gennaio a Khalid Chaouki, Cecile Kyenge, Nona Evghenie e Fernando Biague, i ‘nuovi italiani’ candidati dal Pd al Parlamento alle prossime elezioni.

Khalid Chaouki, nato a Casablanca in Marocco nel 1983 e’ arrivato in Itallia nel 1992 con la sua famiglia all’eta’ di 9 anni. Cresciuto tra Parma e Reggio Emilia ha fondato l’associazione nazionale Giovani Musulmani d’Italia e nel 2005 e’ stato chiamato dal governo nella Consulta per l’Islam presso il Viminale. Giornalista professionista, dalle scuole superiori vicino al centrosinistra dal 2008 e» stato responsabile dei giovani democratici e poi dei nuovi italiani.

«Non possiamo negare una certa emozione perchè stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro collettivo», ha dichiarato Chaouki. «Ci sentiamo protagonisti di un percorso politico. Ci saremmo aspettati di più invece dal ministro Riccardi – ha denunciato – in quanto il programma di governo non ha previsto un’attenzione agli immigrati. Io cercherò di rappresentare tutti i giovani affinchè per nessuno ci sia più una disparità di trattamento e di prospettive. Al momento l’80% dei giovani immigrati è iscritto alle scuole professionali, non può essere casuale. Non c’è futuro e crescita senza immigrazione i nuovi italiani possono rappresentare dei «ponti» culturali con i paesi d’origine, per un arricchimento ed uno scambio bilaterale».

Cecile Kyenge, 48 anni, sposata e madre di due figlie, e’ nata a Kambove nella Repubblica democratica del Congo, ora cittadina italiana. Medico oculista, attualmente e’ consigliere provinciale per il Pd a Modena e d è attiva nella commissione Welfare e responsabile regionale Emilia Romagna delle politiche per l’immigrazione del Pd. Attualmente e’ impegnata in campagne nazionali sui diritti della cittadinanza. Collabora con la rivista Combonifem e con Corriere Immigrazione. Ha promosso e coordinato il progetto Afia per la formazione di medici specialisti in Congo in collaborazione con l’università di Lubumbashi.

Oggi Kyenge ha sottolineato quanto «il lavoro di gruppo nel Forum Immigrazione sia stato fondamentale per far ascoltare la loro voce e per questo ha ringraziato Livia Turco. La nostra battaglia si concretizza nel concetto più volte ribadito dal PD che ‘Chi nasce e cresce in Italia è italiano’. Per questo politica e speranza devono camminare insieme per sensibilizzare sulle politiche di accoglienza».

Nona Evghenie, nata in Romania, 34 anni, laureata in Economia e commercio lavora in un istituto bancario, vive a Padova dal 2002 dove alle ultime elezioni amministrative e’ stata eletta consigliere comunale e attualmente presiede la Commissione per le politiche economiche della citta’ ed e’ delegata del sindaco per Culture e integrazione. Iscritta al Pd dal 2009 e’ attiva nel Forum immigrazione del partito.

“Il 24 Febbraio saranno 11 anni che sono in Italia”, ha esordito Evghenie. «La mia candidatura, come quella degli altri tre, rappresenta una novità per il futuro del nostro Paese. Ho lavorato a lungo nel mio territorio, a Padova, fondando un gruppo di lavoro sul tema dell’immigrazione. Il nostro motto era: «I FEEL it» dove la parola FEEL è stata scelta per rappresentare Famiglia, Efficienza, Equità e Lavoro. Perché queste sono le cose di cui abbiamo bisogno. Anche l’attenzione alle donne è fondamentale per aiutarle a conciliare lavoro e famiglia. La disoccupazione tra gli immigrati è al 30% e questo è un problema che va risolto, visto che solo tramite il lavoro è possibile restare in Italia. Inoltre bisogna portare avanti l’impegno sul voto alle amministrative per tutti gli immigrati”.

Fernando Biague, originario della Guinea Bissau, in Italia da 27 anni, residente a Bressanone, convivente con una sudtirolese e con due figli, una bambina di 3 anni e un bambino di 1 anno e mezzo. Laureato in psicologia, dottore di ricerca a Padova, e’ impegnato in campo sociale con particolare riferimento a devianze e tossicodipendenze.

Biague ha elogiato «il coraggio del PD nel porre l’Italia al pari di altri paesi europei, candidando cittadini di origine straniera. Dobbiamo guardare al futuro non possiamo continuare a costruire divisioni sociali e culturali. Questa è una operazione forte che ha fatto il partito e con il programma che sta ponendo in campo, sarà in grado di rovesciare la situazione esistente: con sviluppo, crescita, sostegno alle imprese». Biague ha anche apprezzato molto l’ «attenzione alle donne e la democrazia di genere applicata alle liste».

Letta ha spiegato che il PD vuole portare in “Parlamento candidati che rappresenteranno l’Italia reale. Così come nella vita di tutti i giorni le donne sono protagoniste, così devono essere protagoniste nel parlamento. E se i Nuovi Italiani sono una risorsa fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese, bisogna rappresentare a livello istituzionale e politico questa grossa fetta dei abitanti del nostro Paese”.

 “Abbiamo alle spalle un passato orrendo, una legislatura che voleva costringere i medici a denunciare i clandestini, che ha portato a diciotto mesi i trattenimenti nei Cie, che ha voluto i respingimenti in mare” ha sottolineato Livia Turco, presidente del Forum Immigrazione. “Lavoreremo subito per una nuova legge quadro sull’immigrazione che ribalti totalmente la Bossi-Fini. Abbiamo sostenuto la battaglia con la schiena dritta per un’ Italia reale. Abbiamo scommesso sui nuovi Italiani e siamo certi che il futuro dell’ Italia si deve basare sulla convivenza”.

Turco ha indicato alcuni punti del programma sull’immigrazione che verrà approvato nei primi 100 giorni della legislatura: legge sulla cittadinanza basata sullo “ius solis temperato”; abrogazione del reato di clandestinità; abolizione della tassa sul permesso di soggiorno; creazione di un organismo che valuti il reale fabbisogno di lavoratori stranieri; nuove norme per l’ingresso regolare in Italia.

“Ho deciso di non candidarmi – ha poi spiegato Turco – perché voglio che nella nuova legislatura le tematiche legate alla immigrazione e all’integrazione vengano presentate direttamente e in prima persona dai nuovi italiani. Continuerò però a fare politica e a portare avanti la mia battaglia per l’Italia della convivenza come presidente del Forum Immigrazione”.

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Stranieriinitalia.it

Danuta Wojtaszczyk 

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