Kuzyk, Godoy, Okeadu e Salvador contro Di Francia: “La sua è la posizione del sindaco Marino? Vogliono continuare a dare voce agli immigrati?”.
Roma – 16 ottobre 2013 – Non servono supplementi di riflessione sulla figura dei consiglieri aggiunti. Lo Statuto di Roma parla chiaro: entro il 15 dicembre bisogna andare a nuove elezioni.
È la posizione presa da Tetyana Kuzyk, Madisson Godoy Sánchez, Victor Emeka Okeadu e Romulo S. Salvador, rappresentanti in carica degli immigrati della Capitale, di fronte alle perplessità e alle proposte avanzate lunedì da Silvio Di Francia in un’intervista a www.stranieriinitalia.it. Il delegato del sindaco ai diritti civili e di cittadinanza vorrebbe l’istituzione di una commissione speciale “che coinvolga tutti i gruppi in Campidoglio e che ascolti le comunità e le associazioni”, per “interrogarsi se i consiglieri aggiunti sono ancora il modo migliore per dar voce ai cittadini stranieri”.
“Di Francia – chiedono i quattro consiglieri in una nota congiunta- esprime una sua opinione personale o il pensiero del Sindaco Marino? L’attuale Sindaco di Roma nelle linee programmatiche esposte nel suo intervento di insediamento, ha confermato la volontà di andare avanti con la rappresentanza politica dei cittadini immigrati, voluta dal Sindaco Veltroni e mantenuta dalla precedente amministrazione”.
“Si vuole continuare a dar voce, all’interno dell’Assemblea Capitolina, ai circa 400.000 cittadini immigrati che lavorano e pagano le tasse a Roma e che trovano nella figura del Consigliere Aggiunto la più alta istituzione di rappresentanza degli stranieri in Italia?” incalzano Kuzyk, Godoy, Okeadu e Salvador, che negano di aver chiesto proroghe o di poter trarre vantaggio dalle nuove elezioni.
Oggi, annunciano, porteranno in Commissione Statuto “le modifiche alla proposta di revisione del Regolamento per l’elezione dei Consiglieri Aggiunti, già presentata secondo il diritto di iniziativa che compete ai consiglieri, in termini di risparmio economico e maggiore funzionalità del nostro ruolo per poter essere più incisivi all’interno dell’organo politico. Auspichiamo pertanto – concludono – che le prossime elezioni si tengano a ridosso del 15 dicembre come indicato nelle norme transitorie dello Statuto”.