Sono immigrati e seconde generazioni che hanno ottenuto la cittadinanza negli ultimi cinque anni. Luciano: «Chi si è dimenticato di loro ha sbagliato i conti».
Roma – 22 febbraio 2013 – Se Obama deve ai latinos la riconferma alla Casa Bianca, anche il nostro prossimo presidente del Consiglio dovrà ringraziare un piccolo esercito di elettori regalato all’Italia dal resto del mondo.
Sono i nuovi italiani che domenica e lunedì potranno andare per la prima volta alle urne. Elettori ed elettrici arrivati anni fa come migranti, oppure seconde generazioni: figli di migranti nati e cresciuti qui. Quando ci furono le ultime elezioni politiche rimasero alla finestra, perché erano ancora stranieri, oggi hanno tagliato il traguardo della cittadinanza italiana e il 24 e 25 febbraio potranno scegliere chi governerà il Paese.
Quanti sono? Quasi 250 mila. Un dato a cui si arriva sottraendo al totale delle acquisizioni di cittadinanza registrate nelle anagrafi dei Comuni italiani tra il 2008 e il 2012 una quota del 20% riferibile ai minori. Non sono tantissimi, per ora è solo l’avanguardia di un esercito che nei prossimi anni non potrà che aumentare. Dove però la partita si giocherà sul filo di lana, potranno farsi sentire, eccome.
È il caso della Lombardia. La piazza più incerta e importante di queste elezioni è infatti anche la Regione dove si concentrano più immigrati (circa un quarto del totale nazionale) e, di conseguenza, il maggior numero di nuovi italiani. Quelli che andranno per la prima volta a votare saranno circa 60 mila, abbastanza per essere determinanti nella vittoria di questo o di quel candidato, sia nella sfida per il Parlamento che in quella per il Pirellone.
“Chi in questi anni si è dimenticato di questo elettori, considerandoli immigrati, spesso discriminandoli e perseguitandoli, a quanto pare ha fatto male i conti” commenta Gianluca Luciano, editore di Stranieri in Italia. “E rischia di pagare caro l’ errore”.
C.Z.León