Pubblicata la conversione in legge del Decreto Lavoro. Spunta un paracadute per i neolaureati: alla scadenza del permesso per studio, potranno averne uno per attesa occupazione.
Roma – 30 agosto 2013 – Dalle nuove chance per chi è in attesa di regolarizzazione all’obbligo di cercare tra i disoccupati in Italia prima di chiamare un lavoratore dall’estero, passando per la programmazione triennale degli ingressi per tirocinio e formazione professionale e nuove risorse per accogliere i minori soli.
La conversione in legge, arrivata giovedì scorso in Gazzetta Ufficiale, ha confermato le novità previste dal decreto lavoro (DL 76/2013) sul fronte dell’immigrazione. Aggiungendo anche una norma per tutelare i neolaureati stranieri.
Cambiano i flussi, perché prima di presentare la richiesta nominativa per far venire in Italia e assumere un lavoratore straniero, bisognerà verificare presso il Centro per l’Impiego “l’indisponibilità di un lavoratore presente sul territorio nazionale, idoneamente documentata”. Una norma che vorrebbe tutelare i disoccupati prima di riaprire le frontiere.
Il tetto massimo degli ingressi per frequentare corsi di formazione professionale o a svolgere tirocini in Italia, verrà fissato ogni tre anni con un decreto del governo. Finchè non arriva, i consolati potranno comunque rilasciare visti d’ingresso a chi ha i requisiti, senza limiti numerici.
Nel “Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati” confluiranno i soldi non utilizzati che erano stati destinati all’emergenza nord africa. Una buona notizia per i Comuni che si accollano l’accoglienza e che da tempo chiedono allo Stato centrale di sbloccare i rimborsi.
Sul fronte della regolarizzazione, buone notizie per chi rischiava di rimanere fuori per colpa di datori che si sono rivelati privi dei requisiti (ad esempio di reddito) o che si sono tirati indietro dopo aver presentato la domanda. Potranno comunque mettersi in tasca un permesso di soggiorno per attesa occupazione. Idem se il rapporto di lavoro è finito prima della convocazione allo sportello. Qui i dettagli.
Infine, una norma aggiunta durante la conversione in legge del decreto dà una mano a ragazze e ragazzi “stranieri” laureati in Italia, nella maggior parte dei casi seconde generazioni. Dice che chi consegue una laurea triennale o specialistica in Italia alla scadenza del suo permesso di soggiorno per studio può iscriversi per un anno alle liste di collocamento, e quindi avere un permesso per attesa occupazione. Finora era così solo per chi aveva conseguito un dottorato o un master.