Quando un immigrato dice che è di Roma o Milano, non sta rinnegando il suo paese di origine. Sta testimoniando la ricchezza di appartenere a più culture
Roma – 17 giugno 2013 – Qualche giorno fa mi sono trovato in un incontro a Roma con più di cento Africani. Durante la presentazione, un signore si è alzato e ha detto: “Io sono … di Modena.”
Uno dei presenti subito gli ha detto: “Non sei di Modena, vieni da Modena ma di che paese sei?”. “Mica sei Italiano,” ha aggiunto un altro in sala. E lui ha risposto: “Sono Italo-Congolese.”
Ovviamente la risposta che tanti aspettavano era: “Sono della Repubblica Democratica del Congo.”
Mi ha colpito il fatto che gli africani stessi non fossero disposti ad accettare che uno di loro era semplicemente di Modena, senza costringerlo a dire anche il suo paese di origine.
Una cosa simile è successa anche a Beatrice Bijou de Luca, una ragazza romana, figlia di un Italiano e un’Ivoriana. Beatrice ha appena pubblicato su YouTube un video titolato “Siete veramente di origine Africana se…” nella quale in modo ironico, parla delle cose che rendono le persone di origine Africana.
“Mi accusano di aver sbagliato a fare il video perché non sono Africana al 100% perché parlo troppo bene l’Italiano, perché ho i capelli lunghi… quindi gli Africani non mi considerano Africana, ma mi considerano Italiana – dice Beatrice – e gli italiani non mi considerano Italiana ma mi considerano Africana.”
Poi aggiunge una cosa molto importante: “Ho la fortuna di essere entrambe le cose il che è una ricchezza che nemmeno possono immaginare!”
La risposta al nuovo concetto di cittadinanza si trova nella risposta di Beatrice. I bimbi Africani nati e o cresciuti in Italia non saranno mai semplicemente Africani o Italiani, ma Afro-Italiani. Conviene agli Africani e agli Italiani cominciare ad abituarsi a questa realtà.
Quando un immigrato dice che è di Roma o Milano, questo non vuole dire che nega il suo paese di origine. Questo vuol dire che si sente a casa qui, e considera Roma o Milano la sua casa, anche se non ha il passaporto Italiano.
Non è il passaporto Italiano che ti fa sentire Italiano, ma quello che vivi ogni giorno in Italia. Chiedetelo ai tantissimi bambini nati in Italia da genitori immigrati: di solito scoprono di non essere italiani solo quando devono fare i documenti.