Da lunedì scorso gli immigrati della Capitale non hanno voce in Campidoglio. I consiglieri uscenti: “Un vuoto di rappresentanza inaccettabile”. Chaouki: «Dalla giunta Marino, tante promesse e zero fatti».
Roma – 20 dicembre 2013 – Gli immigrati che vivono a Roma non hanno più voce in Campidoglio. I quattro consiglieri aggiunti che li hanno rappresentati finora hanno terminato il loro mandato il 15 dicembre e per le nuove elezioni bisognerà attendere la prossima primavera, sempre che si mantengano le promesse.
Dubitare, è lecito, visto come sono andate le cose finora.
Secondo lo statuto di Roma Capitale, entro il 15 settembre scorso il consiglio comunale avrebbe dovuto riscrivere il regolamento per le elezioni, in modo da portare gli immigrati alle urne entro la fine di quest’anno. E invece a oggi non c’è il nuovo regolamento, non c’è una data certa per le nuove elezioni (prorogate a una finestra tra il 14 febbraio e il 15 aprile) e le poltrone dei consiglieri aggiunti sono vuote.
“L’elezione dei consiglieri aggiunti è un momento democratico importante che non vogliamo disattendere e che, appena possibile e in maniera condivisa, faremo senz’altro” ha assicurato a fine novembre il sindaco di Roma Ignazio Marino, intervenendo a una seduta della commissione bilancio. Però ad oggi non si sono visti passi vanti in questa direzione.
“L’esperienza dei consiglieri aggiunti non va archiviata” ha detto ieri il deputato del Pd Khalid Chaouki, che insieme al presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Luigi Manconi e ai consiglieri aggiunti uscenti Madisson Godoy Sanchez, Romulo Salvador Sabio Tetyana Kuzyk e Victor Emeka Okeadu ha lanciato un appello al sindaco di Roma Ignazio Marino perché si arrivi al più presto a nuove elezioni. ”La giunta, in grave e incomprensibile ritardo, non ha garantito questa possibilità. C’è stata un’incredibile sottovalutazione, tante promesse e zero fatti” ha denunciato.
Secondo Chaouki “i consiglieri aggiunti hanno avuto un ruolo importantissimo. Hanno aiutato l’amministrazione a mantenere dei rapporti molto importanti con le ambasciate, con i paesi d’origine, hanno aiutato a prevenire problemi che riguardano i diritti specifici delle comunità e soprattutto hanno creato una via di mezzo tra una situazione di assenza totale di rappresentanza e quella che invece sarebbe una partecipazione effettiva con il riconoscimento del diritto di voto”.
Madisson Godoy Sanchez attacca: “Questo voto di rappresentanza è grave e inaccettabile, 400 mila persone non possono rimanere senza rappresentanza. Noi non saremo in carica mentre si riscrive il regolamento sull’elezione dei consiglieri aggiunti, chi farà questa battaglia? In questi anni abbiamo fatto una lavoro che non viene riconosciuto, è snobbato, marginalizzato, nessuno ci ringrazia”.
“Siamo stati – sottolinea l’ormai ex consigliere aggiunto – veri ammortizzatori culturali e sociali. Devono dire bene e chiaro se vogliono ancora fare le elezioni del consigliere aggiunto,e in questo caso bisogna attivarsi subito, il ritardo è già eccessivo. Oppure dicano se pensano ad altre forme di rappresentanza, non si può andare dare avanti a esser ingannati. Noi ci aspettiamo delle risposte, perché abbiamo sofferto e combattuto per la città e per l’ integrazione delle nostre comunità”.
E qualche risposta è finalmente arrivata per bocca di Silvio Di Francia, delegato dal sindaco Ignazio Marino a intervenire ieri all’incontro con i consiglieri aggiunti uscenti.
«Lo slittamento delle elezioni, ha spiegato, è un “pasticcio” dovuto al cambio di amministrazione alle difficoltà di bilancio, ma anche alla decisione dell’amministrazione Alemanno di non andare alle urne quando era previsto, prorogando invece i consiglieri in carica».
“Il sindaco – ha assicurato Di Francia – si impegna a incontrare i consiglieri aggiunti al più presto, ma soprattutto a trovare subito una copertura finanziaria per le nuove elezioni, in modo da poter formalizzare una data certa. Quando al vuoto di rappresentanza, lo Statuto non consente ulteriori proroghe dei consiglieri uscenti, ma si è deciso di ammetterli come osservatori alla discussione in commissione per varare il nuovo regolamento”.
Stranieriinitalia.it
Elvio Pasca