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Scuola. Iscrizioni online anche per i figli degli immigrati irregolari

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Dal 3 febbraio le domande per le prime classi di elementari, medie e superiori. Stavolta il sistema informatico non chiede il codice fiscale.

 

 

Roma – 15 gennaio 2014- Si apriranno il 3 febbraio e andranno avanti per tutto il mese le iscrizioni alle prime classi delle scuole elementari, medie e superiori per l’ anno scolastico 2014/2015.

Come lo scorso anno, le famiglie dovranno presentare le domande online, attraverso un sito dedicato del ministero dell’Istruzione (www.iscrizioni.istruzione.it), dove sarà possibile registrarsi già a partire dal 27 gennaio. Stavolta, però, per tutelare il diritto-dovere allo studio, non ci saranno distinzioni per i figli degli immigrati senza permesso di soggiorno.

L’anno scorso la procedura online aveva creato qualche difficoltà a questi ragazzi. Il sistema informatico richiedeva infatti l’inserimento di un codice fiscale che, essendo “invisibili”, non potevano avere.

Accortosi dell’errore, il ministero dell’Istruzione era corso ai ripari, lasciando aperto, in questi casi, il canale di iscrizione tradizionale. “I genitori di questi studenti – spiegarono da viale Trastevere – devono recarsi presso le segreterie delle scuole che provvederanno ad acquisire le domande di iscrizione”.

Stavolta però al ministero si sono mossi per tempo, modificando il sistema informatico.

“Anche per gli alunni con cittadinanza non italiana sprovvisti di codice fiscale è consentito effettuare la domanda di iscrizione on line” si legge in una circolare inviata qualche giorno fa a tutte le scuole. “Una funzione di sistema, infatti, consente la creazione di un cosiddetto “codice provvisorio”, che, appena possibile, l’istituzione scolastica dovrà sostituire con il codice fiscale definitivo”.

Sono sempre più numerosi i figli di immigrati tra i banchi delle nostre scuole. Secondo le ultime rilevazioni disponibili, nell’anno scolastico 2012/2013 gli alunni con cittadinanza non italiana erano 786.650, l’8,8% del totale degli studenti. Quasi la metà di questi (il 47,2%) era nato in Italia.

Stranieriinitalia.it

Elvio Pasca

 

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