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Subsidio para familias que tienen el permiso de residencia indeterminado en Italia

Subsidio para familias que tienen el permiso de residencia indeterminado en Italia

Después de muchos juicios eseguidos en los tribunales italianos para obtener el subsidio familiar para las familias extranjeras, incluso la ley europea del 2013 incluye esta decisión. Hasta 140 euros al mes por familia.

 

 

 

3 Septiembre 2013 – También podrán acceder al subsidio familiar las familias numerosas de extranjeros, requisito fundamental es que tengan el permiso de residencia a tiempo indeterminado –CE-, es decir, la Carta di Soggiorno.

Los tribunales italianos apoyan desde hace años a las familias numerosas de extranjeros, pero la seguridad social –Inps-, que paga el cheque, seguía negandolo, tanto que al inicio de este año la Asociación Nacional de Municipios Italianos había pedido al gobierno que aclare esta situación. Ahora, a decir la última palabra a favor de los inmigrantes es la ley europea del 2013, la misma que da el acceso a los extranjeros a puestos de trabajo en la administración pública.

El artículo 13 de la nueva ley, que entrará en vigor el 4 de septiembre, establece claramente que: «El cheque va para los nucleos familiares donde hayan al menos tres menores de edad», el cheque es para los italianos, los ciudadanos comunitarios, incluyendo a los «ciudadanos de terceros países que tengan el permiso de residencia a tiempo indeterminado». Para este propósito, se asignarán 15,71 millones de euros hasta finales del 2013 y 31,41 millones a partir del 2014.

El monto de la subvención varía según el número de componentes; el ingreso familiar será reevaluado cada año según el costo de vida. Este año el máximo que recibirán las familias es de 139,49 euros al mes por trece meses. La solicitud deberá ser presentada al municipio de residencia.

Es predecible todas las criticas contra los inmigrantes tras esta novedad. Muchos de ellos tienen que saber que una vez más la legislación italiana ha tenido que adaptarse a una Directiva Europea (2003/109/CE) que garantiza a los extranjeros que tengan el permiso de residencia a tiempo indeterminado una igualdad de trato con respecto a los servicios sociales.

Poco antes que salierá aprobada la Ley, en Bruselas ya habían iniciado un procedimiento contra Italia por infracción.

C.Z.León
EP

Assegno per le famiglie numerose a chi ha la carta di soggiorno

 

LEGGE 6 agosto 2013, n. 97
Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2013. (13G00138) (GU Serie Generale n.194 del 20-8-2013)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 04/09/2013

Art. 13

Disposizioni volte al corretto recepimento della direttiva
  2003/109/CE relativa allo status dei cittadini di paesi terzi che
  siano soggiornanti di lungo periodo. Procedura di infrazione
  2013/4009.

  1. All’articolo 65, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448,
le parole: «cittadini italiani residenti» sono sostituite dalle
seguenti: «cittadini italiani e dell’Unione europea residenti, da
cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo,
nonche’ dai familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro
che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di
soggiorno permanente».
 

2. All’onere derivante dall’attuazione del comma 1, valutato in
15,71 milioni di euro per il periodo dal 1o luglio 2013 al 31dicembre
2013 e in 31,41 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014, si
provvede:
    a) quanto a 15,71 milioni di euro per l’anno 2013, a valere sulle
risorse del fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge 16
aprile 1987, n. 183;
    b) quanto a 4,41 milioni di euro a decorrere dal 2014, mediante
corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del
fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio
triennale 2013-2015, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e
speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di
previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno
2013, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo
al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
    c) quanto a 15 milioni di euro a decorrere dal 2014, mediante
corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui
all’articolo 20, comma 8, della legge 8 novembre 2000, n. 328;
    d) quanto a 12 milioni di euro a decorrere dal 2014, mediante
riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 47,
secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla
quota destinata allo Stato dell’otto per mille dell’imposta sul
reddito delle persone fisiche.
 

3. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali provvede ad
effettuare il monitoraggio degli effetti finanziari derivanti
dall’attuazione delle misure di cui al comma 1 e riferisce in merito
al Ministro dell’economia e delle finanze. Nel caso in cui si
verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto
alle previsioni di cui al presente articolo, il Ministro
dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro del lavoro e delle
politiche sociali, provvede, a decorrere dall’anno 2013, con proprio
decreto, alla riduzione lineare, nella misura necessaria alla
copertura finanziaria del maggior onere risultante dal monitoraggio,
delle dotazioni finanziarie disponibili iscritte a legislazione
vigente in termini di competenza e di cassa, nell’ambito delle spese
rimodulabili delle missioni di spesa del Ministero del lavoro e delle
politiche sociali, di cui all’articolo 21, comma 5, lettera b), della
legge 31 dicembre 2009, n. 196.
 

4. Il Ministro dell’economia e delle finanze riferisce senza
ritardo alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli
scostamenti e all’adozione delle misure di cui al comma 3.
 

5. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
 

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