La Charanga Habanera di David Calzado è un fenomeno cubano e internazionale che dura ormai da oltre 30 anni.
Sarà la mitica Charanga Habanera di David Calzado, in concerto a Fiesta venerdì 2 agosto, a chiudere la sezione live del festival
Il progetto artistico nacque nel 1988 da un gruppo di giovani musicisti pieni di talento, diplomati alla scuola d’arte di Cuba, ed era dedicato originariamente a divulgare la musica popolare cubana degli anni 40 e 50.
In questa prima fase il successo della Charanga fu tale da portarli ad esibirsi per oltre cinque anni allo Sporting Club di Monte Carlo condividendo la scena con alcuni tra i più grandi artisti della musica internazionale come Stevie Wonder, Donna Summer, Barry Manilow, James Brown, Ray Charles, Frank Sinatra, Charles Aznavour, Jerry Lewis, Kool and the Gang e Whitney Houston.
All’inizio degli anni 90 David Calzado operò una piccola rivoluzione melodico-armonica nel gruppo, sulla scia di quella che stava avvenendo più in generale nella musica popolare cubana
La Charanga acquistò così un’impressionante poliritmia che gli permette ancora oggi di essere sempre al passo con i tempi. Nell’operazione di rinnovamento rientra l’inserimento dei primi ritmi rap e hip hop, di nuovi e giovani musicisti, versatili e con un grande senso dello spettacolo, e di movimentate e sensuali coreografie a cui partecipa tutto il gruppo.
L’orchestra è anche conosciuta per il suo comportamento sul palco: i musicisti si scambiano i loro strumenti, ballano ed effettuano prodezze da ginnasti continuando a suonare
Anno dopo anno, tra innumerevoli tour e le tante canzoni che entusiasmano i fan di ogni latitudine, la Charanga Habanera si riconferma una delle band più frizzanti del panorama latino, caratterizzata da suoni aggressivi, una ritmica molto calda e spettacolari coreografie capaci di infiammare il pubblico, soprattutto quello femminile.
Sul palco di Fiesta presentano tutti i loro più grandi successi, tra testi maliziosi e sonorità accattivanti.
Charanga Habanera, Venerdì 2 agosto, 20 euro.
