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UN PIANO PER CONTRASTARE IL RAZZISMO IN ITALIA

Il ministero dell’integrazione con Unar hanno messo in atto un strategia nazionale d’azione contro il razzismo. Kyenge: “è un piano che riguarda non solo gli stranieri, ma anche gli italiani di origine straniera”.

Roma – 12 agosto 2013 – La settimana scorsa ha preso vita un piano nazionale d’azione contro il razzismo per dare una risposta al fenomeno della xenofobia.

A presentarlo è stata il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge assieme al viceministro del Lavoro Cecilia Guerra. «Iniziamo un percorso triennale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza – ha spiegato la Kyenge – con la collaborazione dell’Unar, l’Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali. È l’inizio di un percorso che si aprirà con il dialogo con la società civile, per passare poi ai sindacati e agli enti locali».

Il Piano è stato predisposto sulla base dei dati raccolti dall’Unar, organismo che attualmente rientra nell’ambito del ministero delle Pari Opportunità, destinato a diventare un ente indipendente. Nel 2012 l’Unar ha seguito 1.283 casi di discriminazione, oltre la metà dei quali (51,4%) ha riguardato episodi di tipo etnico razziale. A questa quota si possono aggiungere anche i 30 casi di discriminazione per motivi religiosi o convinzioni personali.

Ha spiegato il ministro Kyenge: «Si tratta di un piano che riguarda non solo gli stranieri, ma anche gli italiani di origine straniera», tra i quali le seconde e le terze generazioni, figli o nipoti di italiani emigrati all’estero, ormai con cittadinanza dei paesi in cui sono nati.

Assi prioritari del piano sono occupazione, alloggio, istruzione, mass media, sport e sicurezza. Secondo alcune ricerche proprio il colore della pelle è uno specifico elemento di discriminazione, in particolare nelle scuole o nel mondo del lavoro. «Dobbiamo valorizzare le diversità perché il piano non riguarda solo gli stranieri, ma anche la comunità di rom, sinti e camminanti», ha aggiunto il ministro dell’integrazione.

Secondo il viceministro del lavoro “è necessaria un’azione culturale per smantellare pregiudizi che poggiano su una cattiva conoscenza. Ha poi aggiunto il viceministro Guerra «la diversità è un elemento di integrazione e arricchimento. In Italia il razzismo esiste – rimarca – e gli immigrati sono quelli che stanno risentendo di più di questo momento di crisi economica».

«L’odio razziale – ha affermato Kyenge – e l’istigazione al razzismo sul web sarà uno dei punti principali, si rileva infatti negli ultimi anni un incremento di questo fenomeno. Il piano che sta per essere varato si svolgerà secondo due canali, la normativa e quindi la possibilità di rafforzare gli strumenti legislativi a livello nazionale e internazionale; il secondo canale riguarda la comunicazione. Per la prima volta elaboreremo un piano che sarà riconosciuto anche a livello istituzionale».

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