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Video – Cocaina nei souvenir peruviani, a Roma sgominata banda internazionale di spacciatori

Video - Cocaina nei souvenir peruviani, a Roma sgominata banda internazionale di spacciatori

È scattata alle prime ore della mattina una vasta operazione della Squadra Mobile di Roma volta a smantellare un sodalizio criminoso dedito al traffico internazionale di stupefacenti. 

 

 

 

 

17 Luglio 2013 – Undici le persone arrestate, mentre sono in corso numerose perquisizioni con circa un centinaio di agenti impiegati tra le province di Roma e Perugia. Gli arrestati, che gravitano nella Capitale, sul litorale romano e uno nella provincia di Perugia, avevano costituito una organizzazione che importava lo stupefacente dall’estero per poi spacciarlo al minuto sulla piazza della Città eterna. 

Numerosi i sequestri operati nel corso delle indagini: il più ingente è maturato il 31 maggio dello scorso anno, quando in un residence in Prati furono trovati circa 6 chili di cocaina nascosti in alcuni quadri e souvenir della tradizione artigiana peruviana. In quell’occasione furono arrestati Luca Laudonio e Juan Alberto Moreno Farro. Quest’ultimo aveva trasportato lo stupefacente dal Perù in Italia e, all’atto dell’arresto, stava operando il recupero della sostanza illecita. Le ulteriori indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, hanno permesso di ricostruire la vasta rete di spaccio che operava nella Capitale.

Nel corso delle indagini sull’omicidio di Flavio Simmi, estesa tra gli altri anche alla sua cerchia di amicizie, è emerso che alcune delle persone che, in passato, avevano stretti rapporti di amicizia con lui erano dedite a una attività di spaccio di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina ma anche hashish. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno consentito di ricostruire la struttura associativa, che faceva sostanzialmente capo ai fratelli Laudonio, Luca e Daniele, quest’ultimo tuttora all’estero, che, unitamente agli altri sodali, tra i quali Vincenza Laudonio, zia dei predetti, importavano stupefacente dall’area latino americana in Italia, per poi rivenderlo. Numerosi, in tal senso, i riscontri della Squadra Mobile, avviati con l’arresto di Cristoph Eric Tenegal, operato il 16 settembre 2011 a Marciano (Perugia) con la collaborazione della Squadra Mobile di quella provincia: l’uomo, dopo essersi recato a Roma presso l’abitazione di Luca e Daniele Laudonio, sulla via Portuense, è stato trovato in possesso di cocaina e hashish.

Un ulteriore riscontro è relativo a un episodio riguardante Marco Belluzzi, odierno arrestato, che rientrando da Santo Domingo e ritenendo che viaggiare con i figli destasse meno sospetti, riesce a introdurre della cocaina occultandola all’interno del proprio corpo, eludendo così anche i controlli eseguiti dai Finanzieri dell’aeroporto di Verona, terminale di transito per il rientro a Roma; lo stupefacente, circa un etto e mezzo, era destinato in parte ai fratelli Laudonio, in parte sarebbe stato commercializzato dallo stesso Belluzzi: il ricavato delle cessioni avrebbe dovuto finanziare delle attività immobiliari che i tre hanno in piedi a Santo Domingo, la costruzione di alcuni appartamenti. Particolarmente significativo, poi, è stato il sequestro, operato il 31 maggio dello scorso anno dalla Squadra Mobile, quello già raccontato di oltre 6 chili di cocaina occultati in alcuni quadri e souvenir della tradizione artigiana peruviana.

Nella circostanza furono appunto posti in stati di fermo di indiziato di delitto Luca Laudonio e Juan Alberto Moreno Farro: quest’ultimo era il corriere incaricato dal gruppo criminale di introdurre lo stupefacente in Italia, e viene supportato dai sodali sotto il profilo logistico, attraverso la locazione di un residence in Prati, dove il sudamericano è stato effettivamente arrestato, e con l’acquisto, presso un ferramenta, degli strumenti necessari per recuperare la cocaina, compattata all’interno di materiale turistico.

Supporto organizzativo e logistico all’organizzazione lo ha fornito anche Federico Tosti, assistente capo della Polizia di Stato, che, oltre a mantenere i contatti con il peruviano su incarico di Daniele Laudonio, impegnato in Spagna ad aiutare il fratello Luca, arrestato dalla Polizia iberica per il trasporto di stupefacente dal Perù, intrattenne direttamente contatti col corriere peruviano in occasione del suo arrivo in Italia con i sei chili, poi sequestrati. Federico Tosti, peraltro, era deputato anche alla commercializzazione dello stupefacente, che sovente cedeva direttamente dalla finestra della sua abitazione. Federico Tosti era utilizzato peraltro anche per eludere i controlli di Polizia, appartenendo egli stesso al medesimo Corpo, e allo stesso scopo operava Alessandro Nocente, conduttore di taxi che, in quanto tale, riteneva di essere meno soggetto a controlli. Nocente era ovviamente anche dedito alla cessione della cocaina. Oltre a Luca e Vincenza Laudonio, Marco Belluzzi, Federico Tosti, Cristoph Eric Tenegal e Alessandro Nocente, sono stati arrestati Giancarlo Nupieri e Gennaro Ivan Musto. Il primo è agli arresti domiciliari per la cessione di circa 50 grammi di hashish al Tenegal, il secondo è destinatario dell’ordinanza che dispone la carcerazione, in quanto ritenuto partecipe dell’associazione criminale, collaboratore diretto di Luca Laudonio, incaricato di intrattenere rapporti sia con i fornitori della sostanza che con i sodali deputati alla distribuzione. A Luca Laudonio e a Juan Alberto Moreno Farro il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere, dove i due sono detenuti dal 31 maggio dello scorso anno. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati ulteriori sette etti di hashish a più indagati.

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