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Jorge Gustavo Rivera Torres Peruviano massacrato di botte e in fin di vita a Roma spunta l’ombra della gang ‘El diablo’

Il 40enne straniero lotta tra la vita e la morte, nel letto dell’Umberto I con il cranio fracassato. Fermato un 25enne, la polizia indaga su una banda di salvadoregni già in azione a Milano e Genova.

 

 

 

 

10 Maggio 2013 – Un uomo di 40 anni in fin di vita, ricoverato con il cranio fracassato all’Umberto I, dove è in coma in condizioni disperate. Un giovane di 25 anni, fermato e portato a Regina Coeli, indiziato di tentato omicidio. Dietro spunta l’ombra della gang di immigrati salvadoregni denominata ‘El Diablo’, già protagonista di fatti di violenza in città come Genova e Milano. È questo lo scenario disegnato dagli investigatori del commissariato di polizia Villa Glori, da tre giorni al lavoro su un caso che ritengono possa nascondere il tentativo di «espansione» e controllo del territorio da parte della gang di sudamericani. Una persona è stata fermata mentre è caccia al secondo aggressore.

Teatro della violenza piazza Mancini, tradizionale luogo di ritrovo degli immigrati della zona, dove domenica mattina un cittadino a passeggio con il cane ha visto riverso in terra in un lago di sangue un immigrato peruviano e ha chiamato la polizia.

La vittima, Jorge Gustavo Rivera Torres, 40 anni, è stata portata al policlinico Umberto I, dove da ormai tre giorni è in coma in prognosi ancora riservata. Si tratta di un uomo conosciuto dagli agenti di zona e dagli altri immigrati, che lo indicano come un «bullo» che tenta di spadroneggiare in piazza. I poliziotti di Villa Glori hanno così avviato le indagini, ascoltando le diverse comunità di immigrati che frequentano la piazza, tra cui quella dei sudamericani provenienti da El Salvador. Indagini, sottolineano gli investigatori, partite praticamente da zero, rese ulteriormente difficili dal clima di omertà e di terrore che aleggia sulla comunità di immigrati.

Qualcuno però si è deciso a parlare, mettendo i poliziotti sulle tracce del 25 enne R.C., indicando agli agenti anche uno dei suoi abituali ritrovi, un pub in zona Termini e – secondo alcuni testimoni – stava partendo per Genova, dove ci sono bande come quella denominata ‘El Diablo’, ma anche i Netas e i Latin King, nel tentativo di congiungersi con una gang e farsi proteggere. Qui i poliziotti lo hanno trovato con addosso ancora i pantaloni e le scarpe intrise di sangue e dopo il fermo è stato portato a Regina Coeli. Secondo una prima ricostruzione, tra i due ci sarebbero vecchi rancori (in una precedente rissa la vittima aveva avuto la meglio sull’aggressore ma entrambi non erano mai stati medicati, né era stato denunciato l’episodio) e avrebbero litigato sabato sera in piazza e la discussione si sarebbe trasformata in una colluttazione feroce: calci e pugni fino a far cadere il 40enne peruviano a terra, dove l’aggressore si sarebbe accanito sul suo corpo saltandogli ripetutamente sulla testa fino a sfondargli le orbite. Esanime, l’uomo è stato lasciato per strada tutta la notte.

Ma le indagini, dopo l’arresto, continuano. I poliziotti ritengono infatti che contro l’uomo si sia scagliata più di una persona. Si cerca infatti un secondo uomo che avrebbe partecipato al pestaggio. Testimonianze, infatti, hanno indicato l’aggressore come membro della gang denominata ‘El Diablo’, una banda che ha già fatto parlare di sé a Genova e Milano e che si teme possa radicarsi anche nella capitale, in particolare al Flaminio, nel tentativo di «controllare» la piazza e gestire i traffici e lo spaccio di droga. 

Repubblica

Violenza al Flaminio, peruviano in fin di vita a Roma

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