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GENITORI PEDOFILI: ABUSI SUI FIGLI DI 9 E 10 ANNI, TUTTA LA PEDOFILIA CONDIVISA SUL WEB

CATANIA CHOC, GENITORI PEDOFILI ABUSI SUI FIGLI DI 9 E 10 ANNI, TUTTA LA PEDOFILIA CONDIVISA SUL WEB

L’orco questa volta non è un amico di famiglia, o un parente, ma un genitore.

 

 

 

 

 

Catania, 14 Maggio 2013 – Una madre che si traveste da suora e che scatta pose di nudo erotico con il figlio di 10 anni in una chiesa, e un padre che abusa della figlia di 9 anni.

Obiettivo di entrambi, realizzare «file» da mettere a disposizione della comunità di pedofili online.
È la sconvolgente scoperta della polizia postale e delle comunicazioni di Catania fatta nella parte oscura di Internet, il deep weeb, ovvero la rete «invisibile».

Vi navigava anche, credendo di non essere identificato, un gruppo di pedofili che metteva in rete filmati e foto «autoprodotti». È la prima volta in Italia che investigatori riescono ad aggredire anche il ‘mondo parallelo’ di immagini di abusi su bambini su Internet.

È scattata così l’operazione «Tor» della Procura distrettuale di Catania che, avvalendosi anche di agenti sotto copertura e di intercettazioni telefoniche e ambientali, ha indagato nove persone e ottenuto, per due di loro, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: una 48enne piemontese residente nella provincia etnea, che abusava del figlio di 10 anni; e di un suo familiare, di 64 anni che vive a Torino, che si occupava di ‘commercializzare’ i prodotti che la donna realizzava con il bambino, compresi scatti a sfondo erotico in una chiesa non siciliana, tra pedofilia e sacrilegio. Alla 48enne, che era stata arrestata dalla polizia postale di Catania per un’analoga inchiesta, il provvedimento è stato notificato in carcere. Il padre del ragazzino era completamente all’oscuro della vicenda, ed ha avuto affidato il figlio.

Durante le perquisizioni agli altre sette indagati, che ha portato al sequestro di circa 300mila ‘file’, due sono stati arrestati in flagranza di reato a Roma: un disoccupato di 41 anni che era in possesso di immagini di abusi sessuali da lui stesso commessi nei confronti della figlia di nove anni; e un impiegato di 28 anni, che aveva foto e filmati erotici di una 12enne che aveva adescato su Facebook.

La ragazzina è stata identificata e la polizia ha avvertito i sui ignari genitori. Gli altri indagati sono tre di Torino e uno ciascuno di Roma e Rimini. I cinque indagati non arrestati appartenevano al gruppo ed erano in contatto con il 64enne piemontese arrestato anche sul Deep Web perchè «fortemente interessati a quel particolare tipo di materiale pedopornografico realizzato accostando in maniera sacrilega gli abusi sui minori agli oggetti religiosi». I reati contestati sono, a vario titolo, produzione, commercio, divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico.

Due degli arrestati sono anche indagati per atti sessuali con minorenni. Le indagini della polizia postale, condotte con la collaborazione del Centro nazionale di contrasto pedo-pornografia online, sono state coordinate dal procuratore capo di Catania, Giovanni Salvi, e dal sostituto Marisa Scavo.

Leggo

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