Nelle nuove Regole approvate dalla giunta sono previste iscrizione al servizio sanitario regionale e visite gratuite, ma non l’assegnazione «fissa» a un dottore. Le associazioni: “Passo importante, però non basta”.
Roma – 23 dicembre 2013 – In Lombardia anche i minori stranieri figli di immigrati irregolari saranno iscritti al Servizio sanitario regionale.
Un passo avanti importante, previsto dalle “Regole di sistema 2014 della sanità”, approvata venerdì scorso dalla Giunta regionale.
A questi minori, spiegano però dalla Giunta Regionale, “non sarà assegnato un Pediatra di Libera Scelta, ma potranno comunque recarsi gratuitamente dai pediatri stessi per le visite, ottenendo anche prescrizioni. Inoltre, avranno accesso diretto agli ambulatori delle strutture accreditate, non solo per il tramite del Pronto soccorso”. Si prevede poi che le Asl attivino iniziative mirate all’assistenza dei minori irregolari, anche insieme a soggetti del terzo settore.
«Questo pacchetto di iniziative avrà valenza sperimentale per tre anni, il che consentirà di valutarne l’efficacia e di definire, in seguito, un regime assistenziale più preciso e adeguato per questa fascia di persone che, soprattutto nelle prime fasi di vita, è particolarmente soggetta a problemi di salute» ha spiegato Mario Mantovani, vice presidente della Regione Lombardia e assessore alla Salute.
Con questo intervento, e con un anno di ritardo, la Lombardia inizia ad applicare le “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera” sulle quali governo, regioni e province autonome hanno raggiunto un accordo il 20 dicembre 2012. Queste, tra le altre cose, prevedono l’iscrizione dei minori al servizio sanitario indipendentemente dal loro status giuridico.
Lo scorso luglio, in consiglio regionale, il centrodestra ha bocciato una mozione dell’opposizione che chiedeva «l’assistenza sanitaria di base anche per i minori non regolari», anche con «l’attribuzione del pediatra di libera scelta”. Con lo stesso obiettivo, Avvocati per niente, Asgi, Naga e Anolf Milano hanno presentato un ricorso al Tar contro la Regione Lombardia, partendo dal caso di una bambina senza pediatra perché la mamma non ha un permesso di soggiorno.
Secondo le associazioni che hanno presentato ricorso, le nuove Regole approvate dalla giunta iniziano ad affrontare il problema, ma non lo risolvono.
“Si tratta di un risultato importante – scrivono – perché si consente l’iscrizione del minore al SSR a tempo indeterminato con la possibilità di accedere al pediatra e agli ambulatori pediatrici, e perché conferma il diritto del comunitario, anche se non iscritto all’anagrafe, di accedere alle cure. E questa è una grande vittoria. Suscita perplessità, invece, la scelta di non dare l’accesso al pediatra mediante la attribuzione di un pediatra ‘fisso’, così come avviene per i bambini italiani e per i figli degli stranieri regolarmente soggiornanti”.
“Con il sistema del pagamento a prestazione a carico della Regione – sottolineano – si crea un sistema certamente più costoso per la Regione, che, oltre a non parificare pienamente, senza alcun valido motivo, la condizione di Italiani e stranieri, rischia di non garantire la continuità assistenziale, soprattutto nei primi anni di vita nei quali vi e’ un esigenza di controllo dello stato di salute del minore, anche a prescindere dalla insorgenza di patologie”.
Le associazioni criticano anche che non si preveda un capillare piano di informazione, “senza il quale la facoltà di iscrizione al SSR rischia di essere, di fatto, vanificata”. Annunciano quindi che “continueranno ad operare sia per monitorare gli effetti del nuovo regime, sia per arrivare ad una completa parità di trattamento che realizzi pienamente il diritto alle cure dei minori”.
Stranieriinitalia.it
EP