La Procura indaga sulle cacce agli immigrati organizzate da giovani di estrema destra. L’ambasciatore Hossain: “Situazione intollerabile”.
Roma – 13 dicembre 2013 – La Procura di Roma vuole vederci chiaro sui pestaggi degli immigrati, soprattutto bengalesi, ad opera da gruppi di giovanissimi simpatizzanti di estrema destra a Roma.
I cosiddetti Bangla tour sono finiti al centro di un’inchiesta aperta dal pubblico ministero Sergio Colaiocco. Per ora, scrive oggi Repubblica, la magistratura non ha ancora formulato un’ipotesi di reato. Ne sta vagliando molte, dall’istigazione a delinquere alle lesioni gravi, e naturalmente c’è l’aggravante del razzismo.
Sarebbero almeno 50 i cittadini bengalesi aggrediti in un anno, alle fermate del bus o sulle panchine di un parco, nei quartieri dove la comunità è più numerosa: Torpignattara, Prenestino, Casilino e Pigneto. Poche le denunce, anche perché molte delle vittime sono immigrati irregolari. “Scegliamo i bengalesi perché sono mansueti, non reagiscono e soprattutto non denunciano” ha spiegato a Repubblica uno degli aggressori.
Il deputato del Pd Khalid Chaouki ha presentato un’interrogazione sui bangla tour al ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Questi pericolosi estremisti – ha spiegato – vedono nello straniero e nell’immigrato, non tanto il pericolo, quanto l’opportunità di compiere un rito di passaggio, un rito violento e vigliacco che individua una preda ‘facile’, particolarmente indifesa”.
Sul caso è intervenuto anche l’ambasciatore del Banghladeh a Roma, Shahdat Hossain. “L’Italia è un paese in cui i diritti umani rappresentano una priorità. Credo che questa situazione non possa essere tollerata e grazie alla bontà e alla saggezza delle leadership — politiche, sociali e dei cittadini italiani — il problema si risolverà”.
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