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Clara Ines Mesa Calzada, la confessione della donna colombiana che ha accoltellato a morte Angel De Jesus Herrera Sanchez

La 37enne colombiana aveva già il biglietto per lasciare l’Italia, che dopo un coca – party ha accoltellato a morte il 49enne connazionale Angel De Jesus Herrera Sanchez, era pronta a tornare a casa e “mettere fine” alla vita da prostituta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MISANO 18. 09. 2013  – Aveva già il biglietto in tasca, per far ritorno in Spagna, ma l’aereo dovrà attendere a lungo perché il sogno di “tornare alla vita normale” di Clara Ines Mesa Calzada si è interrotto quando, ha sferrato la coltellata ed ha colpito alla gola Angel De Jesus Herrera Sanchez, uccidendolo praticamente sul colpo. La 37enne, che ha atteso i carabinieri nell’abitazione di via Ernani a Ca Rastelli di Misano – dove si è consumata la tragedia che ha visto protagonisti e spettatori alcuni colombiani che vivono in Italia -, ha loro confessato subito le sue responsabilità.

“Non è una prostituta di professione che ‘fa la vita’ da sempre – spiega l’avvocato Sonia Giulianelli, che l’assiste fin dal primo interrogatorio, nella caserma dei carabinieri di Misano, poche ore dopo l’arresto -. E’ invece una colombiana che ha preso la cittadinanza spagnola sposandosi, ha un figlio di 17 anni ed è separata. Da quello che mi ha raccontato, circa un anno fa è arrivata in Italia e si è messa a fare la prostituta per tirare su un po’ di soldi. Per lei Agel De Jesus era solo un cliente divenuto amico, e che continuava a pagarla. Infatti mi ha raccontato che domenica, una volta arrivati a Misano, lui l’ha presentata ai connazionali come sua fidanzata, ma lei ci ha tenuto a precisare che era ‘solo un’amica’. Poi, quando le ho chiesto della cocaina – conclude l’avvocato Giulianelli -, mi ha spiegato che lei non beve e non fuma e che se qualche volta ‘tira una riga’ è solo per compiacere il cliente del momento”.

Smentito anche il fatto che fosse andata a vivere con il 49enne colombiano che poi ha ucciso con un lungo coltello da cucina (ben 35 centimetri, di cui 24 di lama). Infatti Herrera Sanchez viveva sì a Fano, dopo il divorzio dalla moglie che è rimasta nel pescarese con tre figli, ma in pratica era ospite di una 44enne dominicana – poi arrestata poiché in casa aveva delle dosi di cocaina già confezionate -, mentre alcune volte restava a dormire dalla prostituta colombiana. E’ però ormai dato per assodato che il 49enne ucciso fosse uno spacciatore di droga.

Il via alla convalida davanti al giudice di Rimini, mentre il dottor Balli eseguirà l’autopsia sul corpo dell’assassinato. 

RomagnaNoi

Il caso di Clara Ines Mesa Calzada

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