I ministeri dell’Interno e del Lavoro stanno scrivendo una circolare congiunta per sveltire la procedura. “In arrivo novità sulla prova di presenza”.
Roma – 10 giugno 2013 – Sono in arrivo «chiarimenti” sulla regolarizzazione che dovrebbero velocizzare l’esame delle domande e magari allargare le maglie di un setaccio che finora è stato troppo stretto.
Il 30 maggio si sono incontrati al Viminale rappresentanti dei ministeri dell’Interno, del Lavoro, dell’Inps, dell’Inail e delle prefetture che devono gestire più domande di emersione, come Milano, Roma, Napoli e Brescia. Ed è lì che è stata annunciata una circolare congiunta Interno-Lavoro che dovrebbe dare indicazioni per snellire la procedura fino alla firma del contratto e alla richiesta del permesso di soggiorno.
Bisognerà attendere il testo, imminente, per conoscere nel dettaglio le novità. Ma di certo c’è più di qualche nodo da sciogliere.
Uno dei problemi è quello della “black list” nella quale sono finiti i datori di lavoro che in passato avevano già presentato domande per i flussi o regolarizzazioni, ma poi non avevano portato a termine l’assunzione. Quando le Direzioni Territoriali del Lavoro scoprono che chi chiede la regolarizzazione ha uno di questi precedenti bocciano automaticamente la domanda.
“In alcune province è una strage, però bisogna tener presente che se c’è una giustificazione per ‘cause di forza maggiore’ i datori hanno comunque il diritto di portare a termine le regolarizzazione. Quindi quelle bocciature non possono essere automatiche. Poi ci sono altri casi in cui si potrebbe essere più elastici, come considerando il reddito di tutta la famiglia quando si valuta la capacità economica di chi ha presentato la domanda” fa notare uno dei partecipanti all’incontro.
Lo scoglio vero, però, rimane quello della prova di presenza in Italia dal 2011.
È lì che si infrangono la maggior parte delle domande bocciate. Il parere dell’Avvocatura di Stato sulla documentazione rilasciata da un “organismo pubblico” non ha dissipato tutti i dubbi e lo spazio interpretativo lasciato alle prefetture è molto vasto Il risultato? Per regolarizzarsi bisogna aver presentato la domanda nella provincia giusta. Questione di fortuna, insomma. Anche su questo fronte sarebbero in arrivo delle novità.
Mercoledì scorso la prefettura di Brescia ha ricevuto i delegati dell’associazione “Diritti per tutti”, del Coordinamento Immigrati della CGIL e della comunità senegalese e ha promesso una riorganizzazione dello Sportello Unico per l’Immigrazione che dovrebbe velocizzare l’esame delle pratiche. In quell’occasione si è parlato però anche dell’incontro del 30 maggio al Viminale.
Ed è una nota ufficiale della prefettura ad annunciare “iniziative che verranno a breve promosse a livello centrale. Sia di carattere procedurale, sia di proposte di modifica alla normativa che regola la materia, segnatamente con riguardo alla definizione di organismo pubblico e alla correlata determinazione della prova della presenza in Italia alla data prevista dalla legge”.
Tra pochi giorni se ne saprà di più.