Il ministro dell’Integrazione: «I migranti sono contribuenti e consumatori, il mercato e le imprese pensino a loro». «Agli insulti contro di me ha risposto l’Italia migliore».
Roma – 11 giugno 2013 – «L’inclusione e’ il motore dello sviluppo e il migrante oltre ad essere un contribuente col sul lavoro, e’ un consumatore per il quale il mercato e le imprese devono pensare perche’ genera una nuova domanda».
Lo ha sottolineato ieri il ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge, incontrando ieri immigrati e studenti nella Sala Rossini del Caffe» Pedrocchi di Padova, annunciando a breve la presentazione del suo programma. «I migranti nel lavoro – ha ricordato il ministro – versano 8 mld di euro di contributi. Sono contribuenti e consumatori. Rappresentano una nuova tipologia di consumatori».
«E’ necessario capire che il migrante e’ una persona, che fa parte del paese dove se i diritti sono rispettati, ne godono tutti. L’inclusione – ha aggiunto Kyenge – e’ la chiave di successo e di sviluppo, anche nel mondo del lavoro: non vuol dire toglierlo a un altro ma lavorare insieme per uscire dalla crisi»
Parlando degli insulti che ha subito, Kyenge ha ribadito di non aver mai risposto «perchè è l’Italia che deve rispondere». Poi ha rivolto un «ringraziamento speciale alle forze dell’ordine. Ho ricevuto molte minacce e non mi hanno mai lasciato sola, nonostante ci sia chi cerca di non farmi proseguire il lavoro. Sono felice di vedere la presenza delle mie colleghe parlamentari che mi sostengono in Parlamento e anche al di fuori delle due Camere».
Kyenge è stata invitata a Padova dal sindaco Ivo Rossi e dagli studenti del Liceo Cornaro, sui cui muri, a fine aprile, era comparsa una scritta razzista e di offese contro di lei. «I ragazzi del Liceo Cornaro – ha spiegato il ministro – mi hanno mandato una bellissima lettera che e’ gia’ una risposta. Quando ci sono insulti – ha detto – non sono diretti a me, i giovani si sono sentiti offesi, quelle offese sono indirizzate a tutti noi a 60 milioni di abitanti del Paese».
«I giovani studenti medi padovani – secondo il ministro – sono quella che io chiamo l’Italia migliore, che deve essere valorizzata. E i giovani lo stanno dimostrando a Padova e in tutte le citta'».