Protesta dei giovani bengalesi dopo i blitz nei centri di accoglienza. Due di loro sono trattenuti a Ponte Galeria. Chaouki (Pd): “Il Viminale chiarisca”. Asgi: “Violata la legge e i diritti dei minori”.
Roma – 22 maggio 2013 – – «Basta retate». Lo hanno gridato forte ieri pomeriggio centinaia di minori non accompagnati originari del Bangladesh nel corso di una protesta davanti alla Camera dei Deputati. Un messaggio ribadito anche da uno striscione: “Giu’ le mani dai giovani migranti. Stop retate nei centri minori”, mentre su altri cartelli c’era scritto “gli illegali siete voi, fate soldi su di noi’ e ‘Comune di Roma vergogna!’.
Perche’, racconta un volontario dell’associazione Yo migro, «da 2-3 mesi gli under-18 bengalesi accolti nei centri del Comune di Roma vengono portati via in gruppetti sparuti per accertarne l’età» (Leggi anche: Il caso. «Controlli a tappeto sui minori non accompagnati») Per quelli che risultano maggiorenni, anche se una visita precedente diceva il contrario, scatta l’espulsione.
È quanto accaduto, riferiscono i portavoce della protesta, a due minorenni condotti qualche giorno fa nel centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria. C’erano già stati in precedenza, ma erano stati riaffidati al centro per minori perché la loro età rimaneva dubbia. Sono stati però riconvocati dalla polizia di Roma Capitale e quindi, dopo una nuova visita, riportati al Cie (qui una drammatica testimonianza telefonica).
«Sono stati presi per due diciannovenni – racconta un volontario – ma ci troviamo di fronte a due accertamenti d’eta’ contrastanti: chi dice che il secondo sia piu’ valido del primo?». E’ questa la miccia che ha condotti i minori del Bangladesh a protestare davanti alla Camera dei deputati: «ieri e’ toccato a loro, domani potrebbe essere il mio turno», confida preoccupato uno dei manifestanti.
Intanto Khalid Chaouki, deputato del Pd, ha presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno: »Chiediamo al ministro di riferire con urgenza in Aula sui due minori stranieri, originari del Bangladesh, trattenuti nel Cie di Ponte Galeria in condizione di vulnerabilita’ estrema»
»Siamo davanti – rileva Chaouki – ad un fenomeno di abbassamento dell’eta’ dei nuovi flussi migratori, in particolare dal Bangladesh, fenomeno che andrebbe approfondito adeguatamente, e che registra la presenza di nuovi giovanissimi migranti per i quali Roma non e’ piu’ citta’ di transito, come nel caso dei minori afgani o iraniani che da anni transitano in citta’ senza che il Comune o le autorita’ se ne siano occupati in alcun modo, ma per i quali Roma sembra invece essere diventata la meta finale».
Secondo l’Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione l’azione del Comune si poggia su un decreto del Giudice tutelare di Roma dedicato espressamente ai minori di origine bengalese. Stabilisce che dovranno considerarsi maggiorenni tutti i ragazzi che si rifiutano di sottoporsi a una seconda visita di accertamento dell’età. Non conta se una precedente visita ha accertato la minore età, né se questa è attestata da un passaporto rilasciato dall’ambasciata bengalese in Italia.
“In altri termini, secondo il giudice tutelare di Roma il fatto di non volersi sottoporre a una seconda visita è da considerarsi prova assoluta della maggiore età, più importante di pregressi accertamenti o perfino di documenti internazionalmente riconosciuti provenienti da un paese estero” denuncia l’Asgi, parlando di un decreto illegittimo,perché “ contrario ai principi fondanti l’ordinamento giuridico italiano e internazionale” .
L’Asgi chiede quindi al Comune di Roma “di interrompere immediatamente questo attacco nei confronti dei minori di origine bengalese e si rivolge anche al Giudice tutelare di Roma affinché abbandoni questo incondivisibile approccio indiscriminato per fare ritorno a una corretta applicazione dei principi giuridici su cui si fonda la nostra democrazia e la tutela dei diritti fondamentali dei minori”.