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Venditore ambulante picchia e sputa a una ecuadoriana e una cinese in faccia: arrestato

Venditore ambulante picchia e sputa a una ecuadoriana e una cinese in faccia: arrestato

Sono stati i titolari di alcuni bar e ristoranti del centro a segnalare il comportamento del senegalese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

20 Maggio 2013 – Senegalese, 32 anni, simpatico, sveglio: identikit che vale per tanti venditori ambulanti di libri che, armati di un bel sorriso e tanta insistenza, approcciano i passanti in zona piazza Duomo e dintorni. Mamadou Mbaie Sole, però, non si limitava a un «Ciao bellissima» quando avvicinava le donne: se queste non mettevano mano al portafoglio diventava cattivo, urlava, alzava le mani, sputava in faccia e addirittura le colpiva in testa con i libri. Gli episodi di questo genere erano ormai decine, ma di solito le vittime non facevano denuncia.

I BARISTI – Sono stati i titolari di alcuni bar e ristoranti del centro, stanchi di assistere alle prepotenze di Mamadou, a chiamare la polizia, che ha cominciato a raccogliere le testimonianze delle vittime. Da ottobre ne hanno registrate 18, anche se gli episodi sono sicuramente stati molti di più. In particolare, una ecuadoriana e una cinese sono state colpite violentemente e hanno avuto una prognosi di 7 giorni. A febbraio, così, è arrivato il foglio di via per il senegalese, regolare in Italia e residente a Reggio Emilia, in realtà domiciliato a Milano a casa del fratello, in via Padova.

FOGLIO DI VIA – Il 32enne ha preso sì un aereo per Dakar, ma il 1° maggio è tornato, riprendendo l’attività di venditore e di «bullo» contro le passanti che si rifiutavano di comprare i suoi libri. Per questo è stato disposto l’obbligo di firma. «Tutte le sere si presentava in commissariato con atteggiamento cordiale e rispettoso – racconta il dirigente del commissariato Centro, Andrea Valentino – poi però in strada cambiava personalità». Il 9 maggio è arrivata l’ordinanza di arresti domiciliari.

L’ARRESTO – Il 14 maggio l’ultima goccia: i poliziotti, avvisati da un barista di piazzetta Bossi, dietro la Scala, lo hanno colto sul fatto dopo che aveva lanciato un libro contro una 31enne dell’Ecuador. Lui ha perso la testa e ha colpito gli agenti, rimediando un’accusa per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Processato per direttissima, è stato accusato anche di estorsione, perché usava metodi davvero troppo «convincenti» per vendere i suoi libri. E per lui si sono aperte le porte del carcere.

Corriere della Sera

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