Le persone che gli investigatori di Boston vogliono interrogare in relazione all’attentato alla maratona sarebbero due. Lo riporta la Fox. La rete tv afferma che le autorità stanno distribuendo due foto di uomini e «vuole parlare con loro».
18 Aprile 2013 – La Cbs invece parla di un «uomo bianco», di taglia media, che indossa una giacca nera, una felpa grigia con il cappuccio e un berretto da baseball. L’Fbi ha identificato il sospetto grazie a due video di telecamere a circuito chiuso nel negozio ‘Lord and Taylor’ in cui si vede un uomo con un borsone nero che si allontana rapidamente dal punto dove si e’ verificata la seconda esplosione, dopo aver apparentemente deposto un altro pacco.
Il presunto autore dell’attentato alla maratona di Boston è stato identificato e il suo arresto sarebbe imminente. A un certo punto l’arresto, anticipato dalla Cnn, sembrava gia’ cosa fatta, ma la notizia e’ stata smentita da altri network americani, fino a che la stessa Cnn e’ stata costretta a riferire di un «misunderstanding» che li ha portati a dare la notizia. Intanto, mentre fonti investigative annunciavano «significativi progressi», a Washington prendeva corpo un incubo che ricorda molto quello delle lettere all’antrace avvenuto dopo gli attentati all’11 settembre. Il 16 aprile, all’indomani delle bombe contro la maratona, lettere alla ricina, potente veleno, sono state inviate al presidente Barack Obama e a quattro senatori.
Quella indirizzata ad Obama e’ stata bloccata in un ufficio di corrispondenza distante dalla casa Bianca, quelle spedite ai senatori Richard Wicker e Richard Shelby sono state intercettate negli uffici del Congresso. Quelle inviate a Karl Levin e a Jeff Flake sono state recapitate negli uffici dei due senatori. I test preliminari sulle lettere spedite ad Obama e a Wicker hanno confermato la presenza di ricina. La polizia del Congresso ha fatto evacuare l’Hart ed il Russel Building, sedi di alcuni uffici del Senato sul Campidoglio, dopo il ritrovamento delle due buste sospette. Un uomo e’ stato fermato e interrogato dopo il ritrovamento di altre lettere sospette nel suo zaino. Ma si e’ poi accertato che si trattava di uno squilibrato.
In questa situazione di totale confusione, gli inquirenti che indagano sulla strage della maratona, costata la vita ad almeno tre persone, tra cui un bimbo di 8 anni, e il ferimento di altre 176 (a tredici di loro e’ stato necessario amputare gli arti inferiori, dilaniati dalle esplosioni) sospettano che ad agire non sia stato ne’ un commando ne’ comunque un gruppo clandestino organizzato, bensi’ un semplice ‘lupo solitario’: un terrorista isolato e auto-sufficiente, senza legami e senza complici.
E l’identificazione di un sospettato, avvenuta grazie a due video girati prima delle esplosioni, in cui appare un uomo con una borsa nera, potrebbero dimostrare questa tesi. «E’ l’eventualita’ che ci preoccupa maggiormente», hanno ammesso le fonti anonime. «Nessuna traccia, nessun elemento, nessuna informazione».
La possibilita’ che si tratti di un attentatore il quale avrebbe agito da solo sembra avallata anche dal fatto che per l’innesco sarebbe stata impiegata una «miscela esplosiva improvvisata a combustione lenta»: per esempio clorato di potassio misto a zucchero oppure la cosiddetta ‘flash-powder’, un tipo di polvere pirica in genere utilizzato per confezionare petardi o fuochi di artificio. Si tratta in entrambi i casi di sostanze comunissime, facilmente reperibili, efficaci e il cui acquisto non desta sospetti.
Corrispondono inoltre alle semplici istruzioni contenute in un articolo apparso nel 2010 su ‘Inspire’, sito on-line in lingua inglese curato da al-Qaeda nella Penisola Arabica. Le relative indicazioni, che i militanti islamisti erano contestualmente sollecitati a seguire, a quanto sembra hanno finito con l’essere fatte proprie anche da frange dell’estrema destra americana, come i ‘suprematisti’ bianchi. Per il resto, le indagini hanno permesso di raccogliere un gran numero di frammenti metallici, in particolare chiodi privati della testa o cuscinetti a sfera, e i resti di quelle che si ritiene fossero le pentole a pressione riempite di esplosivo mescolato alla mitraglia, ma anche diversi brandelli di tessuto nero in nylon, forse appartenuti a un borsone o a uno zaino nel quale erano state nascoste le bombe, e pezzi di cavo elettrico collegati a parti di piccoli contenitori, batterie o circuiti stampati: probabilmente l’innesco. Intanto gli ospedali hanno dimesso piu’ o meno la meta’ dei feriti.
Ma ci sono timori per le sorti di tre bambini, soprattutto per quelle di un piccolo di 5 anni. In stato critico anche un bambino di 10 anni e una bambina di 9, che hanno ferite multiple alle gambe.
Libero
Boston strage, due i sospetti. Video